Perché valutare l’impatto delle esposizioni a contaminanti ambientali fin dai primi 1000 giorni di vita?

Colleferro - Mamma aspettiamo insieme - Fotografia di Marika Tombolillo

Negli ultimi anni diversi studi hanno valutato gli effetti dell’esposizione a contaminanti ambientali sulla salute in età pediatrica, a partire dal concepimento e valutando tutte le fasi della vita fetale. I primi 1000 giorni, ovvero la fase dello sviluppo fetale e la prima infanzia, ovvero dalla nascita fino ai due anni di vita, sono un periodo caratterizzato da un intenso sviluppo ed elevata plasticità che rendono questa finestra temporale particolarmente suscettibile all’influenza dell’ambiente esterno.

L’inquinamento atmosferico e l’esposizione ad agenti chimici (ad esempio, interferenti endocrini e metalli pesanti), alcuni stili di vita scorretti e la storia medica materna durante la gravidanza possono provocare cambiamenti sostanziali nell’ambiente intrauterino. Tali modifiche attivano risposte di adattamento del feto che, insieme con fattori genetici, possono predisporre a malattie della prima infanzia, così come all’insorgenza di patologie croniche nel corso della vita.